Insufflaggio: in cosa consiste e quali sono le sue applicazioni

Insufflaggio

Capita spesso di sentir parlare di efficientamento energetico di una certa struttura, che sia un’abitazione piuttosto che un ufficio o un negozio, in relazione all’installazione di pannelli solari, piuttosto altri tipi di infissi che possono dare una mano a risparmiare energia e che vanno a sfruttare delle fonti rinnovabili, in grado di produrre energia pulita.

Ebbene, l’insufflaggio è una delle tecniche legate all’isolamento termico degli edifici: l’alternativa è rappresentata dal cappotto termico. Una decisione tra queste due opzioni va fatta solo dopo aver valutato una serie di aspetti sia economici che tecnici che, ovviamente, sono diversi caso per caso.

Insufflaggio, ecco a cosa serve

Si parla di insufflaggio in riferimento al riempimento di quei muri che possono contare sulla presenza di un’intercapedine (detti anche a cassa vuota): tipici elementi di tutte quelle strutture che sono state realizzate tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Il fatto che ci sia un’intercapedine, però, potrebbe essere un vantaggio, dato che tramite questa tecnica c’è la possibilità di andare a riempire il vuoto interno usando dei prodotti isolanti ad elevata efficienza termica, garantendo un ottimo risparmio dal punto di vista energetico.

Questa tecnica può essere portata a termine, in misura uguale, sia all’interno che dall’interno di un edificio. È chiaro che la scelta deve essere presa insieme al committente: nel caso in cui l’abitazione dovesse essere imbiancata, allora la decisione potrebbe ricadere sull’insufflaggio dall’interno, mentre qualora l’imbiancatura dovesse essere dedicata alle pareti esterne di una casa, allora potrebbe essere più vantaggioso puntare sull’insufflaggio dall’esterno.

Nel caso in cui la casa in questione sia trovi ad un piano piuttosto alto (dal terzo in su), ecco che si possono anche usare i balconi per svolgere il lavoro dall’esterno. Nel caso in cui non ci siano le condizioni di intervenire dall’interno, allora tale procedura può essere svolta facendo ricorso ad un braccio mobile.

Un procedimento del genere ha una durata differente in base alle dimensioni dell’appartamento. Nel caso in cui l’abitazione sia di medie dimensioni, ecco che si provvede ad isolarlo termicamente, sfruttando questa tecnica, solamente in un giorno lavorativo. E la durata vale sia per tutte quelle case che sono già abitate che per i vari edifici in fase di ristrutturazione.

Questa operazione può essere portata a termine, abbiamo detto, pure in una casa che sta subendo un processo di ristrutturazione. È ovvio che, in questo secondo caso, è tutto più semplice e rapido, ma non bisogna dimenticare come l’insufflaggio possa essere svolto anche in una casa già abitata, senza creare troppo disordine. In tutte quelle case che sono già abitate, tra l’altro, c’è la possibilità di puntare su un isolamento termico che non crei alcun tipo di disagio e che, soprattutto, non faccia andare in giro troppa polvere.

Quali materiali vengono utilizzati nel procedimento

Il riempimento dello spazio che si trova tra i muri avviene utilizzando dei materiali isolanti. Il primo passo è chiaramente quello di portare a temine un’indagine per capire se tale operazione sia effettivamente possibile e se possa portare a un buon risultato o meno.

In questo processo di isolamento termico vengono impiegati vari materiali, come detto: tra gli altri, troviamo la lana di vetro, la lana di roccia, la fibra di cellulosa, il sughero in granuli, l’argilla espansa, la perlite e il polistirolo espanso. La scelta del materiale da usare è differente in base al tipo di lavoro, interno o esterno, su cui si decida di puntare.