Scuola per robot, ecco come sta procedendo l’evoluzione

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Sappiamo alla perfezione come la tecnologia stia rivoluzionando un gran numero di settori e che la robotica rappresenti la prossima frontiera dell’evoluzione, ma i passi in avanti di quest’ultimo periodo sono stati veramente impressionanti.

Tra i vari settori che sono stati rivoluzionati dalle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni troviamo certamente anche quello del gioco d’azzardo. Tanti utenti, ormai, accedono direttamente dal proprio smartphone ai vari casinò in cui puntano e scommettono, ma solamente dopo aver letto attentamente i vari metodi per giocare alla roulette e a tutti gli altri giochi di gambling online.

Robot del futuro vicini alle persone malate o anziane? Ecco come potranno imparare…

Non è certo difficile intuire come i robot rappresentino senz’altro il futuro di tante attività, visto che sono destinati a dare una mano agli umani in numerose situazioni. Soprattutto quando si tratta di operazioni che possono essere complicatissime per una persona che non riesce a essere indipendente, come un malato, un disabile oppure una persona anziana: in questi casi, l’aiuto di un robot potrebbe essere veramente fondamentale.

Il problema, però, si pone su come insegnare ai robot a svolgere tutte queste operazioni. Insomma, in che modo poter trasmettere loro tutte queste istruzioni, anche in virtù del fatto che dovranno operare in ambienti molto diversi tra loro, non solamente per gli spazi e le dimensioni a disposizione, ma anche per gli arredi e gli ingombri differenti.

Di conseguenza, il problema è finito nelle mani di un gruppo di ricercatori del Toyota Research Institute, che sta cercando di sviluppare un nuovo prototipo di robot domestico. Si tratta di una macchina che potrà contare su una sorta di carrello come testa, che sarà integrato con una serie di sensori ottici e due braccia. Al giorno d’oggi, è già in grado di svolgere determinate operazioni, ma non riesce a generalizzare le istruzioni che gli vengono impartite.

 In poche parole, non riesce a svolgere la medesima operazione per un numero indefinito di volte. Per provare a mettere fine una volta per tutte a questo annoso problema, ecco che il gruppo di ricercatori di Toyota ha preso una decisione quanto mai singolare, ovvero quella di mettere il training di tali robot nelle mani di veri e propri professori.

Sì, avete capito alla perfezione: ci sarà bisogno di alcuni insegnanti umani che, mediante dei visori del tutto particolari, che ricordano sotto molti aspetti quelli legati alla realtà virtuale, hanno la possibilità di vedere tramite proprio gli occhi della macchina.

Questa ricerca ha già trovato spazio sulla ben nota rivista “arXiv”. L’istruttore, quindi, andrà a sfruttare un menu del tutto particolare che fa la sua apparizione all’interno del visore, e ha la possibilità di trasmettere al robot le istruzioni che servono per poter effettuare il movimento più adatto in base alla situazione e a quello che viene richiesto.

Si tratta ovviamente di gesti molto semplici, come ad esempio quello di prendere una tazza: anche tale movimento dipende, ad esempio, dalla posizione iniziale in cui si trova l’oggetto in questione, il luogo in cui dovrà essere trasportata, il contenuto che si trova al suo interno e così via. In questo modo, verrà scelto il movimento più adatto in base a tutte queste informazioni. Quindi, il robot potrà capire quando sarà adeguato afferrare la tazza per il bordo, oppure stringerla come se fosse un vero e proprio bicchiere.

Stesso discorso quando c’è la necessità, ad esempio, di richiudere un armadietto: si tratta di un’operazione che deve essere eseguita con dei movimenti differenti in base a vari fattori, come ad esempio l’altezza che caratterizza l’armadio, le dimensioni dell’oggetto che si deve mettere via, la tipologia di apertura del mobile e così via.